Carlo Aonzo: “Italiani, il mandolino è un capolavoro da riscoprire“.
Il famoso mandolinista Carlo Aonzo sarà fra i protagonisti di Cremona Musica Special Edition, con un concerto che anticipa anche un grande coinvolgimento del mandolino nella prossima edizione di Cremona Musica, con mostre, concerti e workshop dedicati a questo capolavoro della nostra tradizione culturale, tutto da riscoprire.
Il 27 settembre suonerà in concerto a Cremona Musica Special Edition. Ha già deciso il programma?
Il 27 settembre ore 21 il mio concerto avrà il titolo “Le Età d’Oro del Mandolino”; sarò accompagnato dal Maestro Roberto Margaritella alla chitarra classica. Sarà un excursus del repertorio storico da Niccolò Paganini a Raffaele Calace, con anche autori contemporanei come Katsumi Nagaoka, Jonathan Jensen, Chelso Machado.
Avremo però anche un’anticipazione di Cremona Musica 2021, con la presentazione di “Cremona Mandolini in mostra”. Ci può anticipare di cosa si tratta?
“Mandolini in mostra” sarà la sezione di Cremona Musica dedicata al mandolino. Ci sarà un focus sul mandolino italiano, ma anche sui mandolini internazionali, nord americano, sud americano… Ci sarà una mostra di strumenti storici curata da Leonardo Petrucci e Lorenzo Frignani sui mandolini italiani. E poi avremo numerosissime iniziative con workshop, conferenze, eventi didattici, ed esibizioni in concerto di mandolinisti italiani con strumenti sia italiani che internazionali. Sarà un punto di riferimento per gli amanti di questo strumento, dai musicisti agli studenti, dai liutai ai curiosi.
Questa primavera è stato protagonista di “L’Italia dei mille mandolini”. Ci può parlare di questo progetto e di come è andato?
Ci siamo trovati con il lockdown ad avere tutte le date e le tournée cancellate, così abbiamo cominciato a sviluppare il canale Youtube che avevo già avviato (lo trovate qui) con alcuni video didattici sulla tecnica mandolinistica. Poi ci è venuta l’idea di creare dei mini documentari per spiegare agli italiani l’importanza del mandolino nella nostra cultura. Abbiamo realizzato la prima serie di otto puntate, è un’operazione senza precedenti, e ora ci sono stati chiesti altri approfondimenti. Ad esempio il Museo Italiano di Melburne ci ha chiesto una puntata sul “mandolino emigrante”, come elemento dell’identità degli emigranti italiani, e in particolare il legame con l’Australia, e quindi abbiamo realizzato un documentario di 30 minuti. A breve uscirà anche la puntata su Firenze, richiesta dell’Istituto Italiano di cultura Osaka, per celebrare il gemellaggio fra le città di Firenze e Nagoya, due città che hanno un grande passato mandolinistico. Purtroppo il mandolino è spesso visto con sufficienza, ma in realtà è un fiore all’occhiello della nostra tradizione e volevo farlo riscoprire a tutti gli italiani.
Cosa occorre fare, secondo lei, per promuovere la cultura del mandolino in Italia?
Molta divulgazione, come facciamo con l’Associazione Accademia Nazionale di Mandolino di Savona, occorre essere a Cremona Musica per mostrare che il mandolino è presente nel nostro tessuto culturale e che ci sono molti giovani che vi si dedicano. Purtroppo il mandolino è assente dalle scuole, non è possibile oggi creare un insegnamento di mandolino nelle scuole medie, ed è una lacuna legislativa da colmare. Cremona Mandolini in mostra a Cremona Musica 2021 sarà un momento importante per continuare a spiegare perché il mandolino è un elemento così cruciale della nostra cultura.