Pubblicato il 25 giugno il nuovo lavoro discografico di Emanuele Sartoris e Daniele di Bonaventura, il titolo del disco è “Notturni”.
Prodotto e distribuito in Italia e all’estero dalla storica etichetta veneta Caligola Records, e in formato digitale, sui maggiori store, da o2digitale.com, il disco è interamente dedicato ai notturni e alle sue atmosfere rarefatte, brani originali firmati da Sartoris e di Bonaventura e l’omaggio, con una lettura assolutamente personale e moderna del celebre notturno Op. 9 n° 1 e 2, al grande compositore polacco Frèdéric Chopin.
Un pregevole lavoro a cavallo fra la musica classica e l’improvvisazione che nasce dall’incontro del suono colto ed elegante del pianoforte di Emanuele Sartoris, esponente di spicco del cosiddetto “Third Stream“, unito al lirismo raffinato e sapiente del bandoneon di Daniele di Bonaventura, uno dei maggiori interpreti europei dello strumento.
Il violoncellista di fama internazionale Mario Brunello scrive nelle note di copertina: “Notturni, come non andare immediatamente a Chopin e a un Pianoforte che canta malinconicamente accettando la sua natura di un suono che ad ogni nota è destinato a spegnersi come un lume di candela. La magia di questo canto sta proprio nell’attesa, nel tempo impiegato dalle vibrazioni di ogni nota per arrivare al silenzio. Note che in questo senso palpitano, si riaccendono, a ogni percussione del tasto risvegliando il desiderio di melodia, di canto appunto.
E poi un andamento sospeso, che galleggia su armonie che amano perdersi e ritrovarsi ripetutamente, senza fretta di risolvere domande sorte inavvertitamente a chi si lascia andare nell’ascolto di questa musica.
Il respiro del suono del Bandoneon insieme a quello del Pianoforte porta questa musica in una dimensione più umana, reale, vissuta, lasciando il mondo del sogno romantico ottocentesco a qualche momento introduttivo. Le melodie sono sostenute dal fiato, dalla tensione del mantice, dal suono prolungato del tasto, che arriva all’anima.
Un viaggio slow, un cammino nel vissuto della musica, a cui si aggiungono le improvvisazioni e l’ispirazione di due formidabili e coraggiosi musicisti che hanno il talento sincero per avvicinarsi ed addentrarsi nella magica atmosfera dei Notturni.”
Emanuele Sartoris
Avviato allo studio dello strumento dall’età di 10 anni, rapidamente inizia ad interessarsi al Blues e a tutta la musica nera e successivamente alla tradizione classica e alla musica moderna.
Approda alla musica jazz frequentando seminari di improvvisazione e orchestrazione, fino al diploma sotto la guida di Dado Moroni presso il Conservatorio di Torino dove consegue anche la Laurea in Composizione ed Orchestrazione Jazz con il massimo dei voti sotto la guida di Furio Di Castri e Giampaolo Casati.
Suona in numerosi festivals tra cui Torino Jazz Festival, Open Papyrus Jazz Festival, Novara Jazz Festival, Moncalieri Jazz Festival, Narrazioni Jazz 2017, Joroinen Music Festival in Finlandia.
Unisce un’intensa attività concertistica a quella didattica, da seminari come “Piano Experience” presso la Fiera Internazionale del pianoforte di Cremona insieme al Maestro Massimiliano Gènot fino all’insegnamento presso lo stesso Conservatorio di Torino.
Da circa quattro anni è ospite musicale stabile nella trasmissione “Nessun Dorma” su Rai 5, condotta da Massimo Bernardini nella quale ha avuto modo di collaborare tra i tanti con ospiti del calibro di Eugenio Allegri, Enrico Rava, Tullio De Piscopo, Eugenio Finardi, Gianluigi Trovesi e Stefano di Battista.
In questo periodo è impegnato discograficamente in tre progetti con il chitarrista Maurizio Brunod nel suo Ensemble, dove è presente anche Daniele di Bonaventura, in “Woland” disco del quale è co-firmatario insieme al percussionista Massimo Barbiero e la violinista Eloisa Manera, e un disco a 4 mani con il pianista classico Massimiliano Gènot dal titolo “Totentanz – Evocazioni Lisztiane”, disco è patrocinato dalla prestigiosa Fondazione Liszt di Bologna e con le note di copertina di Paolo Fresu e della responsabile della Fondazione Liszt Rossana Dalmonte.
Daniele di Bonaventura
Nato a Fermo, Daniele di Bonaventura, compositore-arrangiatore, pianista-bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica (diploma in Composizione) iniziata a soli 8 anni con lo studio del pianoforte, del violoncello, della composizione e della direzione d’orchestra. Le sue collaborazioni spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, dal jazz al tango, dalla musica etnica alla world music, con incursioni nel mondo del teatro del cinema e della danza.
Ha suonato nei principali festival italiani ed internazionali tra cui: Rumori Mediterranei a Roccella Jonica ’87 e ’88, Jazz & Image di Villa Celimontana a Roma, Ravenna Jazz 2000, Clusone Jazz 2001, Biennale Arte Venezia 2001, Sant’Anna Arresi Jazz 2004, Festival della Letteratura Mantova 2004, Cormòns 2005, Accademia Nazionale di Santa Cecilia Stagione Musica da Camera 2005-’06, Umbria Jazz Winter 2014, Umbria Jazz 2015/2017 , Inghilterra – Music Hall Festival e Royal Festival Hall a Londra, Olanda – Music Hall a Leeuwarden, Germania – 30° Deutsches Jazz Festival a Francoforte, Berlin Jazz Festival, Spagna – Festa de la Mercè a Barcellona, Egitto – Opera House a Il Cairo, Norvegia – Olavsfestdagen a Trondheim, Francia – London Jazz Festival 2017, Festival Berlioz, Jazz in Marciac, Svizzera, Portogallo, Brasile, Argentina, Cile, Slovenia, Moldavia, Croazia, Lettonia, Albania, Singapore, Giappone, Stati Uniti e Sud Africa, suonando nei più grandi tempi della musica dalla Town Hall di New York alla Sala Pleyel di Parigi.
Ha suonato, registrato e collaborato con: Enrico Rava, Paolo Fresu, Stefano Bollani, A Filetta, Oliver Lake, David Murray, Miroslav Vitous, Rita Marcotulli, David Liebman, Toots Tielemans, Lenny White, Robin Kenyatta, Omar Sosa, Joanne Brackeen, Greg Osby, Ira Coleman, Dino Saluzzi, Javier Girotto, Cèsar Stroscio, Tenores di Bitti, Aires Tango, Peppe Servillo, David Riondino, Francesco Guccini, Sergio Cammariere, Lella Costa, Ornella Vanoni, Franco Califano, Eugenio Allegri, Alessandro Haber, Enzo De Caro, Omero Antonutti, Giuseppe Battiston, Giuseppe Piccioni, Mimmo Cuticchio, Custòdio Castelo, Andrè Jaume, Furio Di Castri, U.T. Gandhi, Guinga, Riccardo Fassi, Frank Marocco, Paolo Vinaccia, Mathias Eick, Bendik Hofseth, Pierre Favre, Jaques Morelembaum, Ivan Lins, e Quintetto Violado. Nel 2003 per l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ha composto, eseguito e registrato la “Suite per Bandoneon e Orchestra” commisionatagli proprio dalla stessa.
Ha pubblicato più di 90 dischi con l’etichette discografiche ed edizioni: Via Veneto Jazz; Philology, Manifesto, Felmay, Amiata Records, Splasc(H), World Music, CCn’C Records; per la Harmonia Mundi un lavoro per bandoneon e quartetto d’archi intitolato “Sine Nomine”. Le ultime collaborazione sono quelle con Miroslav Vitous, il quale lo ha chiamato a partecipare nell’ultimo cd intitolato Universal Syncopation II, vincitore del German Critics Prize (Preis der deutschen Schallplattenkritik) come album dell’anno 2007, pubblicato dalla prestigiosa etichetta tedesca ECM. Sempre per la ECM ha pubblicato l’ultimo lavoro intitolato “Mistico Mediterraneo” un opera condivisa con il gruppo vocale della Corsica A Filetta e Paolo Fresu. Per la Tuk Music di Fresu ha pubblicato nel 2013 il suo primo doppio album intitolato “Nadir” in cui suona nel primo cd il bandoneon e nel secondo il pianoforte in trio. Nel 2014 ha collaborato alla colonna sonora del film “Torneranno i prati” diretto da Ermanno Olmi. A Marzo 2015 ha pubblicato il cd in duo con Fresu sempre per la ECM intitolato “In Maggiore” ed in contemporanea il film-documentario “Figure musicali in fuga” del regista Fabrizio Ferraro in cui vengono ritratti i due musicisti durante la sessione di registrazione a Lugano insieme a Manfred Eicher.