Chitarrista professionista e ed insegnante. Ha conseguito il master in Jazz presso il Conservatorio “Antonio Buzzolla” di Adria (Italia).
Durante questo periodo ha vinto numerose borse di studio ed ha frequentato masterclass con i più importanti musicisti dell’attuale panorma jazzistico internazionale, fra i quali John Riley, Kurt Rosenwinkel, Frank Gambale, Antonio Sanchez e Danilo Rea.
Ha studiato arrangiamento per orchestra presso la Modena Jazz Academy con alcuni dei più importanti arrangiatori italiani fra i quali Roberto Spadoni e Paolo Silvestri.
Ha suonato come leader e sideman in festival come “Modena Jazz Festival“, “Cesenatico Jazz Festival“, “Jazz for Anna” con Paolo Ghetti, John Riley, Shawnn Monteiro, Mauro Negri, Stefano Bedetti e molti altri.
Il suo primo album da leader, registrato insieme a John Riley alla batteria, Paolo Ghetti al contrabbasso e Stefano Bedetti al sassofono, si intitola “Slaves of Memories” ed è stato recentemente pubblicato dall’etichetta neozelandese SkyDeck Music, la stessa per la quale hanno inciso artisi del calibo di Chris Potter, Seamus Blake, Luis Bonilla, Tim Hagans, Donny McCaslin e molti altri prestigiosi jazzisti.
"Eden" dall'Album "Slaves of Memor"ies"
Davide Raisi feat. John Riley, Paolo Ghetti e Stefano Bedetti
Fabio Zeppetella scrive di lui:
Conosco Davide da quando era un promettente studente di chitarra jazz ai tempi in cui insegnavo al conservatorio di Adria.
Il suo percorso lo ha portato alla maturazione di uno stile che vede la realizzazione in questo suo primo album “Slaves of Memories”.
Il cd è composto esclusivamente da sue composizioni originali nelle quali si può ascoltare Davide prevalentemente nella formazione di trio con contrabbasso e batteria dove la chitarra ricopre un ruolo sia melodico che armonico che per definizione è la prova del nove di un chitarrista perché richiede una padronanza notevole dello strumento.
Questo lo possiamo ascoltare specialmente su brani più lirici come “The end of Summer” o “Hope”.
Quindi una sfida coraggiosa la sua perché si è confrontato non solo con musica originale ma eseguita in trio eccetto un paio di brani in quartetto con sassofono.
Un cd con un suo mondo compositivo coerente ed attuale che mi fa augurare a Davide di proseguire in questa direzione.